Come abbiamo visto, gli esercizi spirituali sono una forma di preghiera, e gli esercizi spirituali ignaziani sono una delle tante forme di preghiera della ricchissima tradizione cattolica. Ma questo tipologia di preghiera ha una caratteristica fondamentale: porta a capire da dove originano i nostri pensieri, i nostri sentimenti. La preghiera ignaziana aiuta la persona a discernere.
Oggi la parola “discernimento” va tanto di moda, e noi bravi occidentali subito pensiamo che discernere voglia dire scegliere cosa fare. E temiamo che scegliendo la volontà del Padre avremo una vita infelice. Così preferiamo avere un dio ideale, ma non vivo. Come canta Johnny Cash, i cristiani ormai “a parole vogliono il Regno, ma non vogliono la presenza del Signore”. Così discernere diventa scegliere ciò che più sembra opportuno, al più può diventare un fatto etico che mi impongo di compiere, con la mia ragione e la mia volontà.
Ma per Ignazio discernere non è un scegliere cosa fare. Discerenere significa semplicemente dare un nome alle voci presenti dentro di noi. Come il cieco Bartímeo, anche noi possiamo gridare al Signore: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Ma la Sua voce è coperta dalla folla, la folla degli “affetti disordinati”. Solo quando avremo riconosciuto la Sua voce, la voce del “pastore bello”, potremmo andargli incontro.